Vinyasa

IIl Vinyasa Yoga trae le sue origini nella tradizione dell’Hatha Yoga, ma il termine sanscrito Vi-Nyaah-sa significa letteralmente “posizionare in modo speciale”, indicando un modo di praticare più fluido, in cui ci si muove in armonia col proprio respiro.

Come in una meditazione in movimento, le Asana (posizioni) vengono eseguite in modo dinamico, in un flusso continuo, in cui ogni gesto è accompagnato da un’inspirazione ed un’espirazione: “Il primo passo nella pratica dello Yoga consiste nel collegare volontariamente il respiro al corpo […] in questo modo, Inspirazione ed Espirazione non sono più automatici ma diventano un processo cosciente. Trovare il collegamento naturale tra respirazione e movimenti è l’aspetto più importante della pratica degli asana” (Il Cuore dello Yoga – T.K.V. Desikachar).

Si tratta quindi di una pratica dinamica, in cui le sequenze sono costituite da una serie di posizioni eseguite in successione e legate tra loro mediante movimenti di transizione, in sincronia col respiro.

In una classe di Vinyasa, le sequenze non sono fisse, ma sono studiate dall’insegnante in base a determinati intenti (Posizione Apice) o tematiche.

Pur essendo dinamica, questa disciplina è sempre basata sul concetto di rispetto del proprio corpo e dei suoi ritmi e nelle classi verranno proposte opportune varianti per rispettare la pratica dell’allieva/o.

Il Vinyasa Yoga è uno spazio di libertà, in cui imparare a conoscersi, ad amarsi e a stare bene con se stessi.